Il cane che era diventato sordo
Sorridevano, il giorno che arrivai a casa: sostenevano che stavo perfettamente in un quadrato; mi prendevano in giro anche per quella macchia nera che porto da sempre con orgoglio come una benda da pirata.
Specchiandomi nella cisterna in pietra che raccoglie l’acqua piovana, ho visto le mie linee allungarsi in pochi mesi, e regalarmi una compostezza bianca di statua, di cui ancora oggi che sono vecchio vado fiero.
Qualche tempo fa sono diventato sordo: loro dicono così; da parte mia so solo che non riesco più a svolgere il mio incarico. Hanno cercato di capire perché, hanno provato a curarmi, senza successo. Poco cambia, se chi ti sta a fianco ti avvisa di ogni pericolo e si fa carico anche della tua parte di lavoro.
Oggi se ne è andata la mia compagna, in silenzio. Lui è venuto a prenderla (aveva gli occhi lucidi).
Ho tanta rabbia, ora, e sono tornato a difendere con unghie e denti il giardino, e abbaio di nuovo contro ogni piccolo rumore e tutto ciò che è fuori, non voglio che mi porti via più niente.
Uno dei tuoi post più belli. E’ come se avessi dato parola ai pensieri di questo cane (un po’ come fece Kafka con una talpa). Ma la conclusione è così umana, e penso che molti si potrebbero riconoscere in questo bisogno estremo di difendere con le unghie e con i denti tutto ciò che si ha di più prezioso. Ma del resto l’umano nell’uomo è l’animale.
Concordo con tendarossa. I nostri pensieri più vivi e veri non possono che essere più vicini alla terra, all’essere e dunque alla nostra parte anima – le.
Post molto bello e molto triste. Il cane, umano, diventa sordo invecchiando. Pi rimane solo e pieno di rabbia, e solo allora, spinto da una grande forza interiore, crede di essere tornato a sentire, e difende quello che gli è rimasto.
:-(
:-(
:-)
Dyo
Ci tengo: l’ultima faccina non è quella che è apparsa, o forse ha un che di freudiano.
Dyo
anch’io sono sorda. ho anche gli occhi un po’ velati. faccio fatica a fare le scale. ho quattordici anni e dormo tanto. forse perché solo dormendo riesco ancora a saltare per acchiappare le farfalle e a correre nei prati.
un’ostinazione lirica e bestiale
continuiamo a fare la guardia al giardino, segnamo il territorio, cerchiamo affetto e ne doniamo.
fino a che non ci fanno combattere l’uno contro l’altro per scommessa.
scritto veramente da cani…
xe un can batocio, sordo de na recia e orbo de un ocio
La libera balordaggine di ululare con il vento. La piena sciocchezza di scodinzolare al cielo.
Bau.
Sottoscrivo il commento di tenda. Meraviglioso. Questo cane vecchio come il mondo, sordo come cieco era Omero, saggio e malinconico, ma pronto a difendere con la rabbia vitale il proprio territorio di affetti e di ricordi è una figura quasi archetipica, una maschera della tragedia greca, ha la profondità di un filosofo antico. Ne farei il mio guru:-))
Mi rendo conto che ho detto un
sacco di stronzate ma insomma, cercavo goffamente di rendere l’effetto che ha avuto su di me sto canetto.
senza perdemi in chiacchiere: splendido
Accampamento Purpureo:
quando lo guardo mi è sempre più difficile non cercare di immaginare i suoi pensieri
Smilla:
a volte la ragione si aggroviglia in pensieri che non portano soluzioni a misura d’uomo, di anima.
Dyo:
proprio così…
Giarina:
ancora tante farfalle, allora, la primavera è qui.
Aitan:
certi gesti e comportamenti degli animali sono più umani dei nostri.
Purtroppo vale anche il contrario
Ice:
come per Aitan…
Uno:
stai svelando la tua provenienza :))
Stratidanimo:
liberi, appunto.
Triana:
glielo riferisco appena lo vedo,
sarà orgogliosisimo
:)
Mel:
grazie
bua, bau.
:))))))))))))))))
‘zzo tiri di? c’èn catso da ridere..
:-DDDDD
Compostezza e orgoglio. Questo cane-metafora di quello che dovrebbe essere la salvezza di fronte alla perdita (di parti di sé, di presenze vicine) è uno dei tuoi personaggi più belli.
Forza, Pirata!
Arimane:
Ecco!
Il doppio sguardo, bianco e nero. L’essenziale.
Com’era la frase famosa… ” Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa voglia davvero dire essere amato” ? Mi sa che è veritiera.
BUONA PASQUA!
M.
scusa crona, ma ammè, la famosa frase di cui al #20 mi pare una gran stronzata. ma grande grande..
Si vede che Ipsediggy non ha mai avuto un cane. ;)
E’ un’iperbole, ovviamente, ma esprime qualcosa che ha a che fare con il significato profondo, istintivo – animale, appunto – dei sentimenti umani (e, ovviamente, canini ;)
no, un cane al guinzaglio, chiuso in casa 23 ore e 30 minuti al giorno e che debba fare pipì e caccà trai binari del tram agli orari stabiliti dal suo padrone, effettivamente, non l’ho mai avuto.
sissì, questo si ch’è proprio amore.
Tenerissimo questo racconto… Io adoro i cani e ho convissuto con loro tanto tempo. Il loro linguaggio e spesso più simile al nostro, ma quello che lascia spazio ai sentimenti e alle emozioni. E davvero alla fine si difende il proprio spazio quello che ti sei conquistato. Buona Pasqua e complimenti per ciò che scrivi, Giulia
Ci si identifica con questo cane, ci si sente come lui.
Auguri, carissima:-)
Anna
Arden:
sì, è una storia vera
Auguri a te, e a presto!
Giuba:
Buona Pasqua a te,
forse il loro è un linguaggio più semplice :)
Arimane:
sì, andrà a finire che invece di ispirarmi a fatti reali (quel cane il guinzaglio non lo ha mai visto in vita sua tra l’altro) tornerò ai vetrini e alle stelle, perfettamente asettici ;)
Ipse: ti sei scagliato contro questo post fin da quando è stato pubblicato, e ho lasciato perdere, ma adesso basta. Mi spiace non essere in grado di trasmettere certe cose come vorrei, in ogni caso credo che tu qui abbia sbagliato i tuoi bersagli.
Non c’è motivo di polemizzare.
Grazie.
Azazeel, in parte vero, per fortuna però… a volte capita di amarsi anche tra umani.
;)
crona, come spiegatoti in pvt non mi son scagliato, bensì sbagliato, ammettendo l’errore interpretativo e scusandomi.
per inciso: i riferimenti al guinzaglio eccetera non eran riferiti al cane del post, bensì ai sedicenti “amanti degli animali” che li “amano” nel modo che ho riassunto in tre parole. non ricordo la fonte (animalista) di una statistica relativa alla città in cui vivo (che ho letto nemmeno troppo tempo fa) e che parlava delle 23 ore e mezzo, dei tempi fisiologici comandati dai padroni e del guinzaglio non appena fuori casa.
è che io – come ben sai – penso che l’amore per gli animali andrebbe dimostrato innanzitutto non mangiandone, di animali.
tutti gli altri “tipi di amore” vengon dopo. molto dopo (e spesso sono una forma di egoismo camuffata da amore).
e scusa ancora.
passo e chiudo.
Sereni giorni e notti silenti.
:)
Alla fine il protagonista abbaia contro tutto e tutti, una forma di autodifesa tipica di chi è stato privato di qualcosa di meraviglioso.
quando babbo porto’ via pepe
biba rimase lì a guardarci
poco dopo, portammo via anche lei..
avrei dato tutto per consocere i suoi pensieri…
Io ho due cani, un maschio husky bianco e una pittbull nera, che vivono insieme da sette anni. Argo, è più vecchio, quando arrivò Noa aveva già sei anni. Quando dico vivono insieme intendo veramente che stanno dalla mattina alla sera vicini. Hanno due cucce ma stanno sempre in una tutt’e due. Ora Argo è molto vecchio, ed io so già che quando sarà il momento…Noa resterà sola. Argo per lei è stato tutto, l’ha accolta piccolissima, le ha insegnato tutto qullo che c’era da sapere sull’essere dei bravi cani e lei, che pure dicono appartenere ad una razza feroce, lei è la cagnetta più tenera e delicata del mondo.
Però so che Argo se ne andrà avendo lei al fianco.
Questo tuo racconto mi ha commosso nel profondo.
ciao, cara.
cri
Madeinfraca:
ricambio gli auguri ( in ritardo) almeno per Pasquetta
Noncorrere:
le tue parole non mi sono nuove
;)
Giarre:
quando gli animali ci lasciano è sempre straziante
Cristina:
sì, potendo è un bene che non stiano soli. Così ho pensato quando ho saputo che la compagna di questo cane che era diventato sordo aveva smesso di vivere.
Arrivo su questo blog attarverso cristina… e son rimasta colpita da questa storia. Sarà perchè amo i cani…Glò
Struggente direi.. parole piene di amore.
Glò:
grazie
Amoilmare:
per loro è più facile
;)
questo cane ha uno sguardo meraviglioso.
e tu lo hai raccontato benissimo.